Dtt.Maurizio M

25.04.2012 14:27

Siamo sicuri di saper tutto sulla nostra salute?

Siamo sicuri che quello che mangiamo ci assicura il fabisogno nutrizionale giornaliero?

 

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Nei paesi industrializzati l’alimentazione oggi ha visto una progressiva diminuzione di calcio assunto.

Inoltre basti pensare che la dieta odierna contiene alte quantità di proteine e fosforo che tendono a facilitare l’eliminazione del calcio attraverso l’urina.

Anche il consumo di latte e latticini oggi sono piuttosto limitati, così come l’acqua è sempre più decalcificata.

Bisogna poi sottolineare che la grande disponibilità di calcio nella dieta umana in passato ha impedito che si sviluppassero meccanismi di risparmio come è invece accaduto per altri minerali.

L’assunzione di calcio è fondamentale, soprattutto per le donne che vanno incontro alla menopausa; infatti una sua carenza  nella dieta porta inevitabilmente a una riduzione della massa ossea e ad una maggiore fragilità.

Inoltre il calcio alimentare, soprattutto quello contenuto in certi vegetali, svolge un’azione fondamentale contrastando i cancerogeni intestinali, così come è estremamente utile nel prevenire l’ipertensione arteriosa.

Dunque, come appare evidente, l’assunzione adeguata di questo minerale è importantissimo per una buona salute e, pertanto, il consumo di alimenti che lo contengono deve essere considerato alla base di un corretto regime alimentare.

Nel nostro organismo i radicali liberi si formano di continuo. Le cellule, per vivere, hanno bisogno di energia che deriva da complesse reazioni chimiche coinvolgenti l’ossigeno. È durante questi processi che si formano i radicali liberi. Ed il loro numero aumenta con l’intensificarsi di queste reazioni dovute a svariate cause, quali: esercizio fisico eccessivo, malattie, alcuni farmaci, inquinamento atmosferico, fumo, radiazioni, raggi ultravioletti, gas di scarico, pesticidi e gli errori della moderna alimentazione. I radicali liberi, nel nostro organismo, agiscono indiscriminatamente sulle cellule.

Dr.Maurizio Mariscoli

Consulente Industriale per il Farmaco, Procuratore presso il Ministero della Salute per Farmaci,
Cosmetici, Dispositivi medici, Integratori alimentari e Veterinaria, Consulente scientifico FLP Italy.

Cosa sono i radicali liberi?

I radicali liberi sono molecole costituite da un raggruppamento di atomi instabili, in quanto manca loro un elettrone. Per questo motivo essi tendono a ritornare in equilibrio prendendo l’elettrone mancante da qualsiasi molecola con la quale vengono a contatto; dopo tale contatto tale molecola diventa “ossidata” diventando a sua volta un radicale libero. Fortunatamente l’organismo ha dei mezzi per bloccare questa riproduzione a catena, purtroppo, però, i radicali liberi in circolazione sono assai distruttivi per alcune sostanze vitali dell’organismo, e generano dei danni che causano numerose malattie.
Per capire il fenomeno detto ossidazione si immagini cosa succede ad un pezzo di ferro non verniciato che resta esposto nell’aria. Assai presto i suoi atomi interagiranno con l’ossigeno nell’aria e, nel tempo, arrugginirà fino a disintegrarsi. Se, invece, tale ferro fosse protetto da una buona vernice, potrebbe mantenersi nel tempo. Questo dimostra l’importanza di una valida protezione nei confronti dell’azione dell’ossigeno nei radicali liberi. Tra i prodotti che tendono ad ossidarsi facilmente, troviamo i grassi essenziali (EFA, Essential Fatty Acid), infatti il pesce sui banchi del supermercato va a male nel giro di pochi giorni poiché l’olio presente nel suo tessuto assorbe l’ossigeno presente nell’aria in quantità elevata.

Perché sono pericolosi?

I radicali liberi sono pericolosi perché hanno un’azione distruttiva nei confronti delle cellule e dei grassi che ne formano le membrane Sono anche dannosi nei confronti di alcuni costituenti cellulari.
Quali problemi possono causare?
Tra i problemi causati dai radicali liberi troviamo: invecchiamento in generale, le rughe della pelle, fenomeni infiammatori, artrite, bronchiti croniche, artrosi, cataratte, malattie del fegato, nefriti ,insonnia , perdita di capelli. In Italia l’aspettativa di vita è di circa 75 anni. Se una persona riuscisse a mantenere un livello contenuto di radicali liberi, allora potrebbe aspettarsi di arrivare molto più avanti. Da questo si può capire quanto sia importante conoscere e combattere questi nemici del nostro organismo.
Come si generano?
Alcuni si generano con la respirazione. Mentre il 95% circa dell’ossigeno inalato viene utilizzato dalla cellule per produrre energia, il rimanente 5% dà origine ai
radicali liberi. Purtroppo vi sono altre condizioni che concorrono alla formazione dei radicali liberi, ed esse si possono verificare, sia in condizioni di salute normale che in presenza di qualche patologia. E quando la quantità di radicali liberi supera un certo livello, si viene a creare una situazione pericolosa per l’organismo.

Condizioni normali di salute

In queste condizioni i radicali liberi aumentano quando la persona pratica dello sport o delle attività che richiedono sforzi muscolari. In questo caso il suo consumo di ossigeno può aumentare fino a venti volte, e aumenta in proporzione anche la produzione di radicali liberi.
Si sono riscontrati dei valori elevati di radicali liberi anche in persone sedentarie sottoposte a stress psico-fisico. Aumenta la produzione di radicali liberi, con
valori molto alti, anche in coloro che si trovano nelle condizioni seguenti:
• inquinamento ambientale (fumo di tabacco, radiazioni solari, ecc.)
• abuso di bevande alcoliche
• farmaci (pillola contraccettiva, uso di estrogeni durante la menopausa, ecc)
• gli alimenti mal digeriti e mal assimilati
• alcune malattie
• l’azione dei gas e sostanze tossiche dovute alla combustione dei motori
• il danno prodotto da metalli pericolosi usati nell’industria (cadmio, piombo, mercurio, ecc.) e dagli idrocarburi derivati dalle lavorazioni chimiche, ecc.
• alcune radiazioni ionizzanti comprese quelle solari
• l’attività fisica intensa in quanto incrementa la respirazione con conseguente surplus di formazione di perossido di idrogeno.

 

Condizioni patologiche

Troviamo dei valori alti di radicali liberi in un elenco molto lungo di malattie ad esempio: il diabete, l’artrite rematoide, l’ipertensione, l’Alzheimer, la stenosi della carotide, ecc.
Come si accumulano nell’organismo?
Si accumulano a causa di una ridotta efficienza dei sistemi di difesa oppure per alcune cause esterne ed anche per una carenza organica di sostanze antiossidanti. Questa carenza può dipendere dal fatto che esse mancano nella dieta o non sono assorbite nel modo dovuto.
Quando l’organismo non riesce ad eliminare i radicali liberi in eccesso, essi si accumulano nei tessuti danneggiando le cellule. Il danno, nel tempo, può evolvere creando problemi locali o sistemici (che interessano tutto l’organismo) generando così, il quadro particolare caratteristico dello stress ossidativo. Questo stress comporta un deterioramento delle cellule, e quindi dei tessuti da esse costituiti, con una evidente perdita di efficienza. Il danno provocato dallo stress ossidativo alle cellule inizia nella membrana, e ciò comporta uno scambio minore tra esse ed il mondo esterno (matrice) da cui ricevono il nutrimento ed in cui scaricano gli scarti creati con il loro metabolismo. Il danno può arrivare all’interno delle cellule , siamo allora in presenza del classico DANNO CELLULARE. Attualmente lo stress ossidativo è ritenuto responsabile dell’invecchiamento precoce della pelle ed anche molte malattie, che vanno dall’infarto all’ictus, dalla colite alla pancreatite, dall’ipertensione arteriosa all’aterosclerosi, dal Parkinson alla Demenza di Alzheimer, dall’obesità al diabete, dalla bronchite cronica all’artrite reumatoide.

Va sottolineato che, a differenza delle altre patologie, quasi sempre identificabili con un esame medico e delle indagini mirate, lo stress ossidativo è difficile
da riscontrare, perché non genera sintomi ben definiti. Comunque, anche se non fornisce nessun fenomeno evidente, che possa suggerire un approfondimento
diagnostico, basterebbero dei semplici test biochimici per inquadrarne la presenza. La rimozione di tale stress aiuterebbe una persona ad eliminare vari problemi attuali, e gli eviterebbe un peggioramento che potrebbe compromettere la qualità e/o la durata della sua vita.

Come difendere il nostro organismo?

Nelle condizioni normali, il nostro organismo è in grado di neutralizzare i radicali liberi con un complesso sistema di difesa, costituito da un insieme di sostanze antiossidanti, tra cui troviamo: enzimi, vitamine, sostanze naturali (es. bioflavonoidi) ed alcuni oligoelementi (es. selenio).
Tra le vitamine ricordiamo la Vitamina E, la Vitamina C, i carotenoidi, i polifenoli, le antocianidine, ecc. Tutti questi elementi sono in grado, attraverso complessi meccanismi, di contrastare l’azione ossidante dei radicali liberi.

Come valutare la presenza dei radicali liberi nel sangue.

Non serve, i radicali liberi ci sono, nessuno ne è risultato esente eseguendo i test specifici.
 

Come intervenire?

L’unico modo per combattere il dannoso effetto dei radicali liberi è quello di assumere con gli alimenti: una giusta quantità di acidi essenziali e di sostanze antiossidanti che sono presenti in natura soprattutto nella frutta e negli ortaggi, due alimenti che contengono flavonoidi.
È quindi utile consumare almeno 5-6 porzioni di frutta e verdura fresche e di stagione.
Sono considerati antiossidanti:
• Pigmenti vegetali: polifenoli, bioflavonoidi;
• Vitamine: vitamina C, vitamina E, betacaroteni (provitamina A);
• Micronutrienti ed enzimi: selenio, rame, zinco, glutatione, coenzima Q10, melatonina, ecc..
Siccome assumiamo queste sostanze, prima di tutto con l’alimentazione, è davvero importante una dieta sana, a base di cereali e frutti di coltivazioni biologicamente controllate e possibilmente non trattate. I maggiori fornitori di antiossidanti sono: cereali (grano, germogli), i fagioli, le noci, i germogli ed i derivati del latte di capra o pecora. Va notato che i vari antiossidanti hanno un’azione selettiva, riescono infatti ad annullare uno o due specifici radicali liberi.
Come coprire il fabbisogno di acidi essenziali?
Secondo un rapporto dell’OMS ( organizzazione Mondiale della Sanità), il fabbisogno di acidi grassi essenziali è il seguente:
• Omega 6: dal 5 all’8% del fabbisogno calorico giornaliero,
• Omega 3: dall’1 al 2% del fabbisogno calorico giornaliero.
• Omega 9: dal 3 al 9 % del fabbisogno calorico giornaliero.
Con la attuale alimentazione non è possibile coprire il fabbisogno per cui gli integratori di tali fattori sono indispensabili.

 

Come coprire il fabbisogno degli altri antiossidanti?

La sola dieta non è sufficiente per coprire gli aumentati fabbisogni delle sostanze antiossidanti di cui si è parlato in precedenza per cui non si può fare a meno di usare integratori alimentari.
Poichè una sostanza antiossidante agisce in contrasto di uno o poco più dei radicali liberi è difficilissimo poter progettare un prodotto completo fatto di sostanze chimiche che tra l’altro possono avere una attività ridotta rispetto a quelle presenti in Natura.
La moderna tecnologia ci consente di usare una notevole varietà di frutti naturali, togliere semplicemente la grande parte di acqua che contengono per disidratazione e utilizzare il residuo secco ad alto contenuto di sostanze (vedi sopra) antiossidanti per ottenere perfetti integratori alimentari liquidi o in compresse da masticare. Sono: Pomesteen Power, Nature’s 18, Aloe  2 go. E gli acidi grassi ? Arctic Sea, naturalmente. Da usare come indicato sulle confezioni. Ora sapete bene perché usare e consigliare questi prodotti e anche perché sono consigliabili come supporto e aiuto in presenza dei problemi sopra discussi ( vedi anche le informative scientifiche).
Il mio solito augurio:
BUON LAVORO E... VOLATE IN ALTO !
Dr. M. Mariscoli

 
 
 
 
 
 
 

 

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